PostHeaderIcon Varicocele

Varicocele

COS’È?

È una dilatazione delle vene del testicolo (vene spermatiche).
Il varicocele può essere di tre gradi: il primo è il più lieve, il terzo il più grave.

Le vene del testicolo hanno il compito di portare il sangue proveniente dal testicolo in vene più grosse che si trovano nella cavità addominale. Le vene sono munite di valvole che hanno il compito di impedire la ricaduta del sangue verso il basso per effetto della forza di gravità.
Lo scroto è la “sacca cutanea” che contiene il testicolo.

COME SI RICONOSCE?

Si può manifestare con una sensazione di fastidio o di peso a livello dello scroto (soprattutto a sinistra) a causa della presenza di vene dilatate e gonfie. Quando il soggetto è in piedi o compie qualche sforzo queste vene assumono l’aspetto di una “sacca di vermicelli”.
In altri casi il varicocele è completamente asintomatico e viene sospettato in età adulta in presenza di problemi di infertilità maschile (25%).

Esami da effettuare:

  • visita specialistica andrologica, che valuta l’eventuale presenza di varicocele e/o del didimo omolaterale (ipogonadismo);
  • ecodoppler delle vene spermatiche per definire l’esatto grado del varicocele. È una particolare forma di ecografia che permette di stabilire la vera entità del reflusso di sangue a livello dei testicoli;

  • spermiogramma: analisi dello sperma per valutare se il varicocele ha causato danni a livello di produzione e funzionalità degli spermatozoi. Infatti, quando il sangue venoso ristagna nel testicolo, provocando la dilatazione delle vene testicolari e il conseguente aumento della temperatura del testicolo, si possono determinare danni nella produzione di spermatozoi.

 

È opportuno eseguire quest’ esame dall’età di 16-17 anni.  


IN CHI SI MANIFESTA?

È raro nei bambini d’età inferiore ai 10 anni, mentre alla fine dell’adolescenza compare in 15 ragazzi su 100.

PERCHÉ SI MANIFESTA?

Non tutti sono concordi nel definire le precise cause. Le principali ipotesi sono:

  • completa assenza di valvole nella vena testicolare;
  • difettoso funzionamento delle valvole della vena testicolare;
  • presenza di un ostacolo a livello della vena testicolare che impedisce al sangue di scorrere normalmente;
  • presenza intorno al testicolo di vene collaterali, normalmente chiuse, che causano un aumento locale del flusso di sangue.

COME SI CURA?


Il varicocele di grado I non necessita di alcuna terapia chirurgica correttiva, a meno che non causi (molto raramente) alterazioni dello spermiogramma.

Il varicocele di grado II-III necessita di un intervento chirurgico correttivo in presenza di alterazioni della linea spermatogenetica od ipogonadismo per evitare possibili futuri problemi d’infertilità. L’intervento  consiste nell’isolare i vasi sanguigni del testicolo e chiudere tutte le vene dilatate visibili al momento dell’intervento. L’intervento di legatura delle vene spermatiche può essere indicato anche in adolescenti con varicocele severo ed ipogonadismo consensuale in assenza di spermiogramma, in coppie infertili da 6 mesi (> 35 anni) o da 1 anno (eta’ < di 35 anni) nelle quali il maschio risulti affetto da varicocele con oligoastenospermia.

Nel 30% dei casi il varicocele può recidivare. Per questo motivo è opportuno che tutti i pazienti, a 6 mesi dall’intervento, ripetano un ecodoppler delle vene spermatiche.
In caso di esame negativo, l’intervento è stato risolutivo, mentre se è ancora presente un reflusso venoso di III grado è opportuno ripetere l’intervento mediante sclero-embolizzazione.

Si consiglia eseguire l'intervento di legatura delle vene spermatiche sempre in ambiente ospedaliero o sanitario attrezzato di unita' cardiorespiratoria ed anestesiologica in grado di praticare una anestesia spinale congrua che consenta' una durata di almeno 50-60 minuti per l'intervento. Interventi dichiarati da eseguirsi  in anestesia locale, soprattutto se realizzati con accesso inguinotomico o secondo la tecnica di Palomo, rendono difficoltoso tale approccio soprattutto per il paziente a causa del mancato od insufficiente controllo del dolore. Tale condizione puo' complicarsi in caso di necessaria ernioplastica inguinale.