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Tumore della Prostata
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Tumore della Prostata |
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Tumore della prostata
COS’È?
È la seconda causa di morte per tumore nel maschio anche se si valuta un graduale e costante declino della mortalita’ per tumore prostatico negli USA di circa il 30%, anche in relazione alla diffusione del PSA screening e quindi della diagnosi precoce di tale neoplasia. Si sviluppa come focolaio microscopico di cellule tumorali maligne per poi evolversi in un nodulo tumorale.
COME SI RICONOSCE?
Oltre il 70% dei tumori si sviluppa nella zona periferica della ghiandola prostatica: alcuni noduli sono per questo palpabili all’esplorazione digitale transrettale. In caso di PSA tra 2,5-4 ng/l, sospetto clinico durante la palpazione della ghiandola prostatica o successivi incrementi di PSA, in assenza di disturbi ostruttivo-irritativi della minzione, la BIOPSIA PROSTATICA CON ALMENO 14 PRELIEVI (7 PER LOBO PROSTATICO) appare necessaria per una corretta diagnosi.
Dopo esito istologico di Neoplasia prostatica gli elementi utili ad una valutazione clinica accurata sono:
- Eta’ del paziente e condizioni generali;
- Rivalutazione del PSA totale con PSA F/T ratio;
- esplorazione digito-rettale (valutazione dei margini ghiandolari, della scorrevolezza della mucosa);
- grado istologico del tumore prostatico alla biopsia (Gleason score);
- TPC bioptico espresso in percentuale totale di tessuto neoplastico interessato in rapporto al tessuto complessivamente prelevato.
- stadiazione clinica della malattia (malattia localizzata, localmente avanzata, metastatica);
In un paziente con carcinoma prostatico metastatico, l’improvvisa comparsa di un dolore alla colonna lombo-sacrale e di debolezza agli arti inferiori, con o senza difficoltà alla minzione (bruciore, disturbi ostruttivi del mitto, dilatazione della alta via urinaria) è sempre un campanello importante di allarme.
La causa più comune di questi sintomi è la compressione del midollo spinale dovuta a fratture patologiche o al collasso di vertebre lombari, che possono verificarsi in qualunque osso (ad esempio, nel femore o nell’omero) o l’ostruzione cronica urinaria con idroureteronefrosi. La diagnosi può essere confermata con studio scintigrafico osseo e/o con RM midollare e con esami clinico-morfologici della funzione renale.